Il Castello Sforzesco ha cambiato luce |
Scritto da Daniela Lussana | |
A discapito di quanto abbiamo scritto qualche mese fa in merito all’illuminazione della città di Milano di questo Natale 2008, dobbiamo fare una correzione. I nostri commenti in merito alla solita e ordinaria illuminazione non tenevano conto del Castello Sforzesco. Questo edificio, che per eccellenza è il punto centrale di Milano, è stato scenario di particolari giochi di luce. Dopo l’illuminazione di Duilio Passariello, che molti ricorderanno perché soggetto di accese critiche per l’inconsueto utilizzo dei colori che non legavano con lo stile del palazzo, ci è stata data, dal Comune di Milano, questa nuova occasione di un’illuminazione sorprendente, grazie ad un bando in cui si chiedeva a progettisti illuminotecnici, design della luce, studenti ed associazioni commerciali, di creare effetti scenici su questo edificio del XV secolo: l’obbiettivo era creare degli effetti luce che ricordassero lo stile Liberty, omaggiando così l’Expo del 1906, ultimo ospitato dalla città meneghina. Luce e musica, un binomio perfetto. Era infatti la melodia, con la sua intensità, che determinava il tempo di accensione e spegnimento delle luci, come ne definiva la direzione, orizzontale o verticale, lungo la torre centrale del castello, permettendo la creazione di singolari effetti. Tutta la parte superiore delle merlature, che hanno mantenuto in basso l’illuminazione radente esistente, si trasformava in veri e propri tasti di un immenso pianoforte, splendida la scala di note iniziale e di buon effetto le singole note che accendevano tasti qua e la su questa immaginaria tastiera di muratura. L’impianto era costituito da un sistema a rete di led bianchi di colorazione calda (circa 3500 K), sovrastanti un gruppo di apparecchi led a luce fredda (circa 5000 K) utilizzati come luce stroboscopica per creare l’effetto scintillante.
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