Il sole artificiale di Olafur Eliasson
Scritto da Romano Baratta   

The Weather ProjectThe Weather Project (2003) è uno degli esperimenti legati all’illuminazione di maggiore effetto. Riprodurre il sole in scala. Non dal punto di vista chimico e fisico, ma estetico. Nel medioevo e nel rinascimento molti artisti venivano chiamati per realizzare stupefacenti scenografie per opere teatrali o per le feste dei regnanti. Oggi gli artisti lo fanno per pura sperimentazione, ma il principio d’intenti è lo stesso: ricreare gli effetti della natura per illudere gli spettatori.

Alla Tate Modern a Londra è stato possibile farsi irraggiare da un finto sole installato all’interno delle sale delle turbine. Un atmosfera straordinaria dove le persone venivano rapite a tal punto da sostare per molto tempo. È anche vero che a Londra il sole non lo si vede quasi mai, quindi quale migliore occasione per ricevere un po’ di luce addosso. The weather ProjectQuesto sole non era sferico, difatti era costituito da uno schermo diffusore semicircolare che otteneva la completezza del cerchio tramite la riflessione degli specchi, posti sul soffitto della sala, alla quale era fissato. Dietro lo schermo 200 lampade a sodio bassa pressione (monofrequenza 600 nm) per ottenere quella luce gialla tipica del sole nelle ore del tramonto.  Per ottenere un effetto atmosferico più realistico sono stati utilizzati delle macchine per creare il vapore acqueo che avvolgeva tutta la sala espositiva di 155 x 23 metri, creando dei banchi di nebbia e quella visione distorta, dall’elemento traslucido, che la rende più realistica per l’indeterminatezza dei particolari. L’artista, Olafur Eliasson, non è nuovo a prove, sperimenti e pazzie con la luce e altri elementi naturali, quali l’acqua (Brooklyn Bridge Waterfalls). 

Olafur Eliasson è nato a Copenaghen – Danimarca nel 1967

si notano le lampade dietro lo schermo   notare lo specchio sul soffitto

 spettatori estasiati dalla luce