Luce Dinamica |
Scritto da Romano Baratta | |
venerdì 07 aprile 2023 | |
Editoriale. Si parla di Luce Dinamica nei contesti civili da moltissimi anni. Sono stati scritti a riguardo anche dei libri, ma in realtà non è stata mai realmente progettata. In passato i motivi di tale mancanza è da ricondurre sicuramente alla carenza della tecnologia adeguata per svilupparla al meglio, anche se i poteva già fare con apparecchi e sistemi progettati per altri ambiti. Oggi non solo c'è la tecnologia ma c'è anche una cultura della luce maggiore, intendo una attenzione superiore alla necessità di una luce ben progettata, questo principalmente negli ambiti privati. Altra cosa se parliamo dell'ambito pubblico dove regna indisturbata la legge degli interessi. C'è ancora molta strada da fare.
Ciò che manca è la capacità dei lighting designer di sfruttare tale tecnologia. Di pensare e creare ambienti dove la luce è dinamica in modo costruttivo, consapevole e qualitativo. L’unica forma di dinamismo che è stato sviluppato nel tempo è l’utilizzare in modo cieco il concetto di luce circadiana da sbandierare come il cavallo di battaglia. Cieco perché i progettisti proponevano e propongono un metodo creato dalle aziende e non pensato e progettato per i singoli casi. Non realmente progettato ma “riproposto” come fanno gli agenti delle stesse aziende. Però Luce Dinamica può e deve essere altro. Usare il movimento della luce, il cambiamento del colore della luce e il cambiamento nel tempo di flussi, dei fasci e il richiamo di diversi scenari per creare nuovi ambienti, nuove esperienze, diverse emozioni create ad hoc per l’ambiente che si sta progettando. La luce dinamica negli ambiti del vivere quotidiano può permettere di vivere meglio sia su un piano biologico che su un piano emozionale e quindi psicologico. Può realmente rendere la luce nei momenti di buio un qualcosa di differente rispetto al vivere diurno. Non una finta e spesso mal fatta e quindi inutile riproduzione della luce solare ma un nuovo paradigma del vivere la notte. Potrebbe essere anche importante per i brand, per rendere più chiaro il messaggio negli store. Nel museale qualcosa prende piede. Lo sto proponendo anche in prima persona da qualche anno dove la luce permette di guidare il visitatore alla scoperta delle opere esposte e non rimanere in balia di una staticità muta. La società è pronta alla luce dinamica già da tempo, ma sono i progettisti che sono in ritardo. |
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