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LE CITTA' DI LUCE: Dampnur PDF Stampa E-mail
Scritto da Romano Baratta   

Non è possibile rimanere per molto tempo a Dampnur.
Non so come facciano i suoi abitanti a viverci.
L’illuminazione pubblica di questa città è davvero pessima. Livelli di illuminamento elevati, colore della luce alterata, tendente al verdognolo, nessun senso estetico della distribuzione luminosa, abbagliamento, e altro ancora. Dampnur è l’esempio principe della mancanza di una regia di luce. Nessun piano urbano della luce. Nessun progetto.

La cosa assurda è che i suoi abitanti non si lamentano. I pochi che lo fanno spiegano che la colpa è dell’amministrazione cittadina che pur sapendo dei limiti di questo tipo di illuminazione non fa nulla per migliorarla.

Anche gli addetti ai lavori si lamentano. Si lamentano gli urbanisti, i lighting designer, gli ingegneri e gli architetti. Dicono che c’è poco da fare, visto che la scelta dei corpi illuminanti, delle aziende e dei presunti professionisti è fatta solo sulla base di interessi commerciali che vengono effettuate direttamente dall’amministrazione comunale.


Da una parte, quindi, c’è chi si rende conto dello stato in cui versa l’illuminazione pubblica ma non fa niente per cambiare le cose. Dall’altra la maggioranza: gente asuefatta, abituata al tipo di luce presente. Così asuefatta che non si accorge di vivere in modo limitato e dannoso.

Nessuno fa niente e la città rimane invivibile, soprattutto agli occhi di uno straniero che arriva da altre città.

 

 

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