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Gabriele D'Annunzio il Lighting Designer PDF Stampa E-mail
Scritto da Daniela Lussana   

Gabriele D'AnnunzioVi sono delle persone che in modo estremamente naturale sono avanti anni ed anni rispetto ai tempi che vivono. Queste persone avvertono come una forma di ristrettezza i loro tempi, vivono con un senso di limite le condizioni che li circondano, spesso si sentono vincolati e percepiscono come una barriera le tradizioni e gli usi tipici del loro periodo. Le altre persone, parenti, amici e conoscenti, non comprendono, o comprendono solo in parte, ciò che loro fanno o pensano. Il loro approccio alla vita ed alle azioni della loro esistenza vanno oltre i comuni confini, hanno una visione aperta, ampia. Tra loro ed il futuro non vi è una linea di demarcazione: loro sono il futuro.

Di Gabriele D’Annunzio si conosce tantissimo. Ha fatto, detto, scritto così tanto che si può spaziare molto nel momento in cui ci si approccia alla sua biografia. Troviamo sia descritto come scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico, giornalista, oltre che pubblicitario e grande creativo. Era un vero esempio di uomo innovativo, un uomo a cui, per sua fortuna ad un punto della sua vita, è stato concesso di poter liberamente anticipare i tempi; anche se in realtà in tutta la sua vita ha camminato un passo innanzi agli altri.
Per avere conferma di quanto D’Annunzio fosse stato un uomo attuale, un uomo nostro contemporaneo, basta recarsi presso quella che fu la sua casa-museo posta su una sponda del Lago di Garda. I decori, il mobilio e tutto ciò che contiene questo museo è rimasto intatto per anni ed anni dopo la sua morte, avvenuta nel 1938, e mostra in modo chiaro ed ampio tutta la creatività dannunziana.

E’ stato durante una recente visita al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera che, noi di Lighting Now!, siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalle modalità utilizzate ai tempi dal poeta per illuminare la casa principale. Durante quella che era per noi una visita di piacere personale, fatta per placare i nostri interessi culturali in merito all’epoca ed alla fantasia dannunziana, all’estetica della sua residenza, del suo pazzo amore per sé stesso, oltre che il suo senso di onnipotenza, siamo con sorpresa immediatamente tornati alla nostra passione principale, la luce, attratti da una chiara anticipazione dell’illuminazione di oggi.

 Vittoriale: Prioria - Cabina telefonica. Foto di Giovanni Vanoglio

Tra le stanze della casa, costruita con l’aiuto dell’architetto Giancarlo Maroni tra il 1921 ed il 1938, abbiamo rilevato una grande attenzione a tutti i particolari, tra i quali anche l’illuminazione. Potremmo pure permetterci di dire molto più all’avanguardia e di gusto, ovviamente dal punto di vista illuminotecnico, di molte case di lusso arredate oggi, i cui proprietari troppo spesso non si rendono conto di quanto l’illuminazione sia fondamentale e non un semplice dato di fatto.

Le prime stanze che accolgono il visitatore risultano, oltre che terribilmente piene di mobilio e di qualsiasi tipo di oggetto, estrema rappresentazione di un horror vacui che lascia basiti tutti i visitatori, anche molto buie. La luce esterna in queste camere era completamente vietata, vi era, ed ancora oggi è così, un blocco dalla luce solare che, negli ultimi anni della sua vita, creava seri problemi alla vista del poeta stesso.
La prima stanza che si incontra nel percorso all’interno della casa, che risulta essere totalmente oscurata è, ad esempio, quella della musica. Interamente drappeggiata, con teli spessi e scuri che ricoprono tutto il soffitto e le pareti: in questo modo si permetteva un riposo per gli occhi di D’Annunzio ma anche un effetto insonorizzante per le occasioni di musica.

Può essere che anche per questa motivazione fisica la luce elettrica fu particolarmente importante in questa casa, ma di certo era stata creata in quel modo anche perché permetteva di creare le differenti atmosfere volute da D’Annunzio.

Vittoriale: Prioria - Corridoio Gamma.  Foto di Giovanni Vanoglio

Fatta eccezione per qualche lampadario in stile, il resto dell’illuminazione artificiale è di tipo indiretto o diffuso. Avendo ben nascosto la fonte luminosa, non si rimaneva infastiditi o abbagliati dalla luce.
Tra le soluzioni più innovative per il periodo vi è l’illuminazione di un corridoio nella prioria. In questo corridoio non vi sono punti luce visibili, non vi sono lampade visibili. Si percepisce solo una diffusa luce calda pervenire da un eccezionale finto lucernario a cassettoni.

Altra innovazione per l’epoca è, probabilmente, la più antica tesata mai vista. Nella sala dell’officina, unica stanza illuminata liberamente anche dalla luce solare, vi sono tiranti, formati da catene, che sostengono una coppa in bronzo contenente una sorgente luminosa che produce luce indiretta diffusa sul soffitto. Naturalmente le sorgenti utilizzate da D’Annunzio potrebbero non essere della stessa tipologia di quelle utilizzate oggi, quindi l’effetto luminoso potrebbe non essere identico a quello odierno, ma ciò che è veramente innovativo per i primi decenni del novecento è l’idea che c’è dietro, le soluzioni di luce pensate ed adottate per questi ambienti.

Vittoriale: Prioria - Officina. Foto di Giovanni Vanoglio

Non é solo nella modalità di utilizzo della luce che D’Annunzio sorprende se lo si scopre oggi. La fantasia con cui ha creato le lampade sparse per casa avvince.

Un altro esempio di oggetto luminoso sono i capitelli contenuti nella stanza della musica. Colonne in marmo di differenti altezze sulle cui sommità come capitelli sono state poste ampolle di vetro colorato illuminate dall’interno, ottimo esempio di proto-light design di integrazione della luce nell’architettura.

Vittoriale: Prioria - Sala della musica. Foto di Giovanni Vanoglio

Non per ultimo lo splendido vascello in legno appeso al soffitto della stanza del mappamondo ed utilizzato come sospensione luminosa a luce indiretta.

Vittoriale: Prioria - Stanza del mappamondo. Foto di Giovanni Vanoglio

A tutti gli appassionati della luce consigliamo di andare a visitare il Vittoriale per ammirare queste soluzioni di luce. Immedesimatevi in un ospite di quel periodo e fatevi sedurre dalle atmosfere uniche e impensabili che D’annunzio ha concepito. Rimarrete colpiti dall’attualità degli effetti luminosi.

 

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Si ringrazia per la gentile collaborazione la Fondazione "il Vittoriale degli Italiani"

Fotografie di Giovanni Vanoglio

http://www.vittoriale.it/

 

Commenti  

 
0 #10 Romano Baratta 2012-10-25 20:41
Gentile sig. Paolo,
sarà sempre il benvenuto su questo sito e mai censurato. Ben venga una visione differente.

Per tornare al suo commento.. noi non abbiamo voluto esaltare il gusto estetico di D'Annunzio ma le sue scelte di luce. Poi il bello è spesso soggettivo e segue le mode del periodo.

D'Annunzio, sicuramente, non sarà stato l'unico ad utilizzare lucernari retroilluminati , ma sicuramente uno dei primi, visto lo stile imperante nell'illuminazione residenziale fino alla fine degli anni cinquanta.

Mi deve permettere però di riprenderla su di un punto: perché tirare in ballo la lampada Fortuny? Cosa c'entra con le lampade o i sistemi utilizzati nel Vittoriale! E' sicuramente una lampada molto importante nella storia del design della luce ma perché deve confrontarla con quanto presente nel Vittoriale che è di genere e utilizzo del tutto differente! Solo perché produce una luce morbida e indiretta? La lampada Fortuny la si conosce già... ed è tutt'ora in vendita.

L'articolo non dice che D'Annunzio è l'unico ad aver inventato qualcosa sulla luce in quegli anni ma neanche che l'abbia inventati lui quei sistemi... Dice semplicemente che ha adottato delle scelte innovative al contrario della massa.
Sulla grandezza di Fortuny è già stato scritto tanto... quindi sarebbe superficiale scriverci un articolo... tranne se non si scoprono nuove cose.

Però sarei molto lieto di conoscere le residenze triestine che lei mi consiglia.
Sarebbe interessante ricevere, per iniziare, qualche fotografia e poi scriverci qualcosa se, come ritiene lei, è interessante dal punto di vista storico per l'illuminazione degli ambienti.

Lei vive in quelle zone?
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0 #9 paolo 2012-10-24 18:12
Gentile Sig. Baratta,
sono io a ringraziarLa per l'ospitalità.

Quel che intendevo esprimere, in forma per certo inadeguata allo stile del sito, è che non ritengo assolutamente innovative le scelte di illuminazione, da Voi citate, da parte del Sig. D'Annunzio.

Non sarà difficile trovare, dopo una breve ricerca, numerose applicazioni,in architetture stile art deco, precedenti all'inizio dei lavori al Vittoriale, con ampio uso di shield scenografici o lucernari retroilluminati .

Personalmente potrei invitarVi in un paio di residenze, in centro a Trieste, con esempi ancora funzionanti delle stesse soluzioni citate.

Volendo attenermi anche solo all'esempio portato nel precedente post, la lampada Fortuny ha festeggiato il primo secolo nel 2007.

Faccio comunque ammenda dell'infelice metafora delle tende, ma oso dire che ve la siete un po' cercata, considerato l'incipit, a mio avviso enfatico oltre ogni limite, che ho trovato nel lancio della newsletter, ed, in esteso, in quest'articolo .
Effettivamente, in assenza di tali asserzioni difficilmente avrei preso la parola; quindi, viva la polemica? Non ad ogni costo, secondo me. Ma quanno ce vo' ce vo'.

Anche a voler distinguere l'uomo pubblico dal creativo, cosa che non sempre trovo appropriata ( lo farei per Celine, non certo per D'Annunzio), dal ricordo che ho del Vittoriale non emerge, a mio vedere, un artefice particolarmente sapiente nel culto del bello, e mi fermo qui; del resto, sono opinioni.

In segno di pace, convengo sulla gradevolezza dell'unico conio che gli riconosco riuscito : il nome " La Rinascente".

Vi ringrazio nuovamente per lo spazio dedicatomi.

Con immutata stima.
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0 #8 romano baratta 2012-10-23 14:20
potrei sempre abbatterlo con una contraerei di luce... un bel proiettore laser...
Potrebbero esserne contenti i futuristi della tecnologia utilizzata per abbattere gli aerei.
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0 #7 Sergio 2012-10-23 14:01
GGGGGGGGGGGGGGG GGGGGrande Romano, se Grabiele fosse ancora tra noi, sorvolerebbe casa tua per bombardarla a tappeto!!!
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0 #6 Sergio 2012-10-23 13:59
GGGGGGGGGGGGGGG rande Romano.
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+1 #5 Romano Baratta 2012-10-23 11:56
Gentile sig. Paolo,
la ringrazio innanzitutto dei consigli e di essere intervenuto.

Vorrei però capire cosa c'entano le tende di D'Annunzio. Noi stiamo parlando dell'illuminazione artificiale non delle tende applicate per oscurare la luce diurna. Credo che nell'articolo sia ben chiaro l'oggetto dell'articolo.

Poi ci tengo a precisare che qui nessuno è a voler esaltare la figura di D'Annunzio dal punto di vista politico ma semplicemente per quello che si vede nella sua abitazione.

Sicuramente Fortuny è uno di coloro che ha rivoluzionato in modo sostanziale l'illuminazione, ma ciò non toglie che nel Vittoriale ci sia un esempio di innovazione. Come sicuramente ci saranno altri esempi in Europa, ma ciò non toglie queste scelte di luce artificiale volute da D'annunzio.

Lei a quanto pare mette innanzi le motivazioni politiche e storiche a quelle prettamente illuminotecnich e.

Personalmente, pur essendo anni luce lontano dalle idee politiche di D'Annunzio, non posso oscurarmi la mente se vedo delle innovazioni illuminotecnich e nella sua abitazione.

La mia onestà per la luce e per le persone va oltre le bandiere.

Cordialmente la saluto.
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0 #4 paolo 2012-10-23 08:58
Mah, di solito non commento, ma vi attribuisco buona fede, quindi vi auguro solo , tra qualche tempo, vi appaia chiaro come discettare delle tende in casa dell'aedo ( pure mediocre, secondo me) dei tempi neri non sia solo di pessimo gusto, ma, credo fermamente, faccia proprio male alla salute.
Se volete trovare le idee originali di quanto mostrate, fatevi un giretto in Europa e troverete da chi ha copiato, e anche male.
Oppure, senza andare tanto lontano, fate un salto a casa Fortuny, a Venezia.
Auguri.
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+3 #3 ROBERTO FANTAUZZI 2012-10-12 07:54
Un punto di vista inedito, sulla luce, che dovrebbe abituarci a guardare le cose che ci circondano con occhi sempre curiosi, a prescindere da tutto.
Bell' articolo!!!
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+2 #2 Nino L. D. 2012-10-01 11:32
Sinceramente non mi sono mai recato al Vittoriale e mi sorprende, con piacere, questo lato di un D'Annunzio che non ho mai tanto amato.
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+3 #1 Roberto Astolfo 2012-10-01 08:39
Vi faccio i miei complimenti! Ritengo sia un'ottima argomentazione.
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