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Che ne sanno i bambini della luce? PDF Stampa E-mail
Scritto da Daniela Lussana   

disegno di: Francesca VeronesiSe passate per Milano, ed avete del tempo a vostra disposizione, recatevi alla Triennale per visitare la mostra gratuita di Mario Nanni. Per chi s’intende d’arte non pensi di trovare chissà quale opera famosa ad attenderlo, ma piuttosto abbia il desiderio di avvicinarsi a qualcosa di puro e genuino. Sono esposte, nel salone d’entrata dell’edificio, alcuni dei progetti che rispondono alla domanda “Cos’è per te la luce?”. Gli intervistati non sono artisti, lighting designer o architetti… bensì bambini di tutto il mondo che vanno da 0 a 14 anni.

 

Le risposte consistono in pensieri, in temi, in disegni, progetti, bozzetti… Guardando i vari interventi è palese che i bambini hanno le idee abbastanza chiare in merito alla questione luce. Fa tenerezza leggere, in alcuni bozzetti, indicazioni particolarmente esplicative e dettagliate scritte in un italiano che presenta alcune lacune ortografiche. Un elemento dolcemente contraddittorio.

La fantasia dei bambini è spiazzante ed ancor più curiosa è la conoscenza della luce da parte dei tanti.

In un pensierino sulla luce leggiamo: “La luce è quella cosa iperveloce che toglie paura a noi bambini, illumina le grandi star, rallegra le case e fa il giro del mondo in pochi secondi.

L’utilizzo domestico della luce è nato circa nel 1900 d.c. e si è sviluppato molto. Oggi è usato quotidianamente attraverso lampade e fari.”.

disegno di: Matteo Ferrari

Alcuni bambini presentano dei bozzetti di lampade da loro progettate, altre le realizzano direttamente creando degli oggetti che, tramite una pila ed una lampadina, si accendono facilmente.

Guardando con attenzione le varie proposte dei piccoli espositori si può notare quanto la maggior parte dei bambini sia contemporanea nella scelta dell’utilizzo del tipo d'illuminazione. È, infatti, il Led la principale fonte di luce da loro proposta. Molti bambini sanno cos’è un Led e gli è comprensibile e logico come questo debba essere utilizzato, è un dato da loro acquisito, per loro già consuetudinario.

Un’altra cosa che balza subito agli occhi, guardando i vari progetti, è l’impiego della luce colorata. È utilizzato il rosso, l’arancione, il giallo… In un bozzetto è chiaramente specificata la posizione della luce colorata, sono segnate le varie divisioni del colore e vi è l’annotazione in merito alla possibilità di variazione del colore; i bambini sanno che il Led può cambiare colore.

Inoltre la luce bianca non è un solo tipo di luce, nello specifico sono riportate le caratteristiche del tipo di luce bianca che serve per il progetto in questione.

titolo: Giochiamo saltiamo

Facile dedurre che i bambini non solo riconoscono la luce per il suo palese requisito funzionale, in quanto “ti fa vedere”, ma ne attribuiscono anche la capacità di elemento decorativo ed accessorio. Essendo, in questo modo, molto più contemporanei ed all’avanguardia di tanti grandi professionisti.

Questa operazione, che Nanni raccoglie in un libro esposto in mostra, evidenzia in maniera completamente chiara come sia facile istruire i bambini in merito ad un elemento così istintivo e quotidiano come la luce. Quella dell’illuminazione è una materia tanto naturale ed elementare da far sì che i più giovani trovino facile il collegamento ad essa.

Se nelle scuole prendesse forza questa proposta di Nanni, di considerare un approccio nei confronti della luce da parte dei più piccoli, nel futuro i prossimi imprenditori, medici, direttori scolastici, professionisti o semplici cittadini, saprebbero sicuramente valutare con più rispetto e considerazione le illuminazioni delle loro aziende, fabbriche, ospedali, scuole, studi o semplicemente delle proprie case. Lo studio della luce e la richiesta di aiuto ai vari professionisti diverrebbe una consuetudine e una riconosciuta necessità, non come ora che si è costretti a spingere perché vi sia l'obbligatorietà del progetto della luce.

 

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