Intervista a Marcello Zagaria - CLC |
Scritto da Romano Baratta | |
AUTORE CONTEMPORARY LIGHTING CONTEXT 2011 Laureatosi in Architettura presso il Politecnico di Milano, Marcello Zagaria ha arricchito la propria formazione sviluppando nel tempo l’aspirazione a mettere in relazione territori vicini ma accademicamente distanti come quelli del Teatro, dell’Architettura e del Light design. Dal 1985, ha inizio un personale percorso teatrale in ambito teorico, pratico e tecnico: corsi di formazione teatrale in Italia e in Europa, laboratori e le attività di pedagogia teatrale (insegnamento, regia, formazione teorica e illuminotecnica). Dal 1990 al 2001 ha svolto attività di didattica presso la Cattedra di Scenografia del Politecnico di Milano e fondato il Centro Universitario Teatrale (1990-2000) dove ha promosso e organizzato eventi per il teatro: ricerche, laboratori, incontri e pubblicazioni (Produrre paesaggi luminosi, TTR, Abitare, Stratagemmi, LUCE). Dal 1999, organizza Napoli Strit Festival, rassegna Internazionale di Arti in Strada, promuove e organizza l’evento di cui è direttore artistico e tecnico eventi e allestimenti. Dopo alcuni anni di incarichi presso il Politecnico di Milano in qualità di Cultore della Materia, nel 2002 riceve l’incarico di Professore a contratto per il Laboratorio di Architettura degli interni e allestimento all’interno del Corso di Laurea in Disegno Industriale del Politecnico di Milano. Nel 2005 ha svolto attività di docenza presso lo IED di Milano, Corso Light, Scenografia degli eventi. Dopo alcune collaborazioni con studi di architettura (Jacober, Villani) e agenzie di comunicazione (Promoconvention) per l’organizzazione di eventi e convention (Lancia, Mercedes-Benz, JTI, Ferrero), dal 2003 è cotitolare di Scenes, studio di progetti per la comunicazione e tecnologie innovative per il mondo dell’entertainment. Si dedica alle attività di light design (Peter Pan, Luca Pancrazi per la II Biennale di Mosca, Green Emotion per Samsung Bye Night, Solstat per Accademia della Luce), di regia teatrale e regia eventi (Mascalzone Latino alla 32° America’s Cup, Ducati Campione del Mondo) con crescente successo. Ciao Marcello, quando ha avuto origine il tuo interesse per la luce? Il mio è un interesse inconscio che si è sviluppato in modo del tutto naturale, fino ai primi scontri nel 1991/92 con dimmer e consolle da collegare ai pochi proiettori delle scene del Teatro Officina, poi di Julies Effenberger. Il mio è un interesse per gli aspetti esoterici e spirituali che il fenomeno luminoso richiama, che si è sviluppato attraverso la pratica della scena, la partecipazione a incontri, lo studio e la ricerca. Il mio è un interesse che si fa sempre più marcato e attento mentre nel 1992/93 redigo la prima tesi sulla luce Produrre paesaggi luminosi per il Professor Ezio Manzini del Politecnico di Milano. Il mio è un interesse che offre sguardi pieni di stupore ai fenomeni luminosi o ombrosi che nella nostra vita accadono. Qual'è il tuo approccio alla luce? In che direzione si sviluppa la tua ricerca? La luce mostra il mondo che ci è stato affidato. Il talento di cui disponiamo per un tempo, breve. Il giardino cha abbiamo abitato e i paesaggi che costruiamo intorno a noi. La luce è proprio il soffio, il tocco che modella i nuovi paesaggi. Materia sottile che incontra materia densa. Incontra e proietta fasci, forma ombre corte, ombre lunghe. Forma e modella mentre aspira a tornare ciò che era. Così la ricerca è sempre votata, quando è possibile, a produrre paesaggi luminosi (che hanno tutta l'ambizione di portare alla luce antichi Giardini che appartengono solo al nostro silenzio). |