E’ iniziato il nostro tour all’interno e nei dintorni di Expo Milano 2015. Un viaggio alla scoperta della luce e delle illuminazioni presenti nell’esposizione universale milanese. Vi racconteremo un possibile percorso da effettuare e i legami della luce con il cibo. Un’indagine sulle tecniche di illuminazione adottate e di interazioni con la materia. Qui di seguito il primo Tour. Buon viaggio!
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Il nostro viaggio all'interno dei Expo inizia con una visita notturna a cominciare dal padiglione Zero e poi all'esterno dei vari padiglioni presenti sul decumano.
PADIGLIONE ZERO
Una immensa facciata in legno illuminata da un muro di proiettori. Molto d'impatto all'ingresso del padiglione Zero. PADIGLIONE BRASILE
Una jungla di corde e luci a creare una paesaggio visivo mutevole. Non banale. Ad accompagnare il visitatore anche un suggestivo paesaggio sonoro. PADIGLIONE IRLANDA
Un'illuminazione semplice dell'esterno in linea con la semplicità della struttura. Nonostante la semplicità questa illuminazione ha una buona resa estetica e comunicativa. Non è detto che per fare illuminazioni interessanti sia necessario ideare complesse macchine illuminotecniche. PADIGLIONE ENEL
Una serie di tubi luminosi con effetto ondeggiante della luce. Niente di nuovo ma colpisce comunque lo sguardo. PADIGLIONE KAZAKISTAN
I paesi asiatici hanno puntato su effetti spettacolari per le loro facciata. Vedrete molte luci colorate. Ma tra i vari padiglioni, senza dubbio, quello del Kazakistan è sicuramente tra i più riusciti ed equilibrati. Un'intreccio di colori e strutture architettoniche modulati elegantemente. PADIGLIONE KUWAIT
Tra i padiglioni asiatici multicolor questo, seppur eccessivo nella saturazione, è comunque ben bilanciato alla vista. E' ancora gradevole e non kitsch. Nota di merito è l'aver puntato molto sulla luce nel caratterizzare l'esterno del loro padiglione. Una futuristica imbarcazione. PADIGLIONE GERMANIA
Nota di lode per l'illuminazione del padiglione tedesco. La luce è usata in modo delicato ed elegante. Nessun colore. Solo luce calda modulata a creare zone in luce e zone in ombra. Un bel paesaggio luminoso. PADIGLIONE EMIRATI ARABI
Due immense dune verticali ravvicinate a creare un portale di luce. L'effetto è molto elengante e semplice. Altro esempio di come con pochi tocchi ma giusti è possibile creare delle illuminazioni d'effetto ma non esagerate. L'interazione con la materia, seppur minima, è ben riuscita. VISTA DI UNA STRADA SECONDARIA
In questa strada perpendicolare al Decumano ci può ammirare al contrasto che creano tra loro il padiglione Polacco (alla destra) e il The Water Stone di Intesa Sanpaolo (alla sinistra) PADIGLIONE POLONIA
Molti padiglioni hanno giocato con l'intrecco tra luce e architettura, mediante retroilluminazioni. Questa illuminazione è semplice ma con l'architettura crea un effetto gradevole. PADIGLIONE THE WATER STONE (intesa-sanpaolo)
Sul fronte del canale d'acqua si erge il The Water Stone, anch'esso basato su un intreccio di luce e strutture. Semplice nell'esecuzione, mediante strip LED incastonate, ma l'effetto è molto contemporaneo: una texture ordinata che diviene una pelle luminosa.
PADIGLIONE CASCINA TRIULZA
L'esterno del padiglione di Cascina Triulza è in linea con la filosofia stessa della cascina: niente fronzoli, semplicità, essenzialità, periferialità. Il padiglione ha alcuni downspot posti sulla facciata, mentre il piazzale ha una illuminazione dal sapore periferico, data dalle macchie di luce in contrasto con l'oscurità. Questo piazzale è di fianco al Decumano e non in un angolo dell'expo, eppure l'atmosfera di periferia si sente e si nota subito, accentuata anche dal contrasto con lo sfarzo luminoso degli altri padiglioni. |
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