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Discorso: L'inefficienza delle Associazioni di Illuminazione PDF Stampa E-mail
Scritto da Romano Baratta   
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Commenti  

 
0 #19 Andrea Meini 2012-11-07 16:54
... basterebbe Romano che chi lavora nel mondo della luce con passione e competenza lasciasse che il merito reale rendesse evidente la appartenenza alla professione. Smettiamo di far riunire i professionisti all'interno di ALBI, ASSOCIAZIONI o simili e uniamo le nostre forze. Comunque avrei da dirne sull'Accademia?????? Lasciamo stare ...
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0 #18 Romano Baratta 2012-11-07 16:53
Andrea sai quell'è la cosa bella? è che molti dei capi delle associazioni o di chi le gestisce (e naturalmente devo per forza escludere l'Accademia della Luce e l'Apil - quindi le altre sì) sono degli incompetenti sulla luce.

Il presidente di una nota associazione progetta a destra e manca solo perché ha forza politica e di lobby ma se vedessi che lavori esegue! Una schifo totale. E poi se ci parli con questo personaggio e con altri suoi collaboratori (ma anche con quelli delle restanti associazioni) vedrai che ignoranza! Non conoscono neanche le sorgenti e le loro differenze. E poi devono venire a farci la paternale o a a pontificare? Ma andassero prima a imparare l'ABC della luce e poi ne riparliamo!

L'ho sempre detto: io vorrei un confronto aperto con questi "sommi" della luce... poi vediamo se hanno ancora il coraggio di guardarmi in faccia e tenersi le cariche che hanno.
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0 #17 Andrea Meini 2012-11-07 16:53
Romano continua con questa filosofia rivolta al merito e non alle lobby. Noi siamo la forza della luce e non le associazioni che mirano solo a quote di iscrizioni e non a chi ha qualcosa di significativo da dire.
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0 #16 Cervelli Claudio 2012-11-07 16:52
condivido le tue idee dato che sono anche le mie. Grazie
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0 #15 Romano Baratta 2012-11-07 16:52
ciao Andrea, grazie.
Pubblicalo dove preferisci, come anche gli altri video che ritieni oppurtuni o articoli presenti su Lighting Now!
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0 #14 Andrea Meini 2012-11-07 16:51
Bravissimo ROMANO!!!!! Finalmente ascolto parole sagge e trasparenti. Condivido tutto quello che hai detto e se posso, se me lo permetterai, darò spazio al tuo intervento nella mia community.
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0 #13 Matteo Saraceni 2012-11-07 16:50
Anch'io penso che, in fondo, Romano Baratta abbia ragione: se un'associazione vuole rimanere tale (e cioè un gruppo che vuole fare il "bene" dei progettisti e della cultura della luce) oggi deve mettersi in campo in maniera più attiva.
Forse qualche anno fa si poteva andare avanti in questa maniera, ma oggi (sottolineo OGGI) il nostro lavoro è in crisi.
Non abbiamo bisogno di pacche sulle spalle, ma di atti concreti.
Si tratta di scegliere: o si scende in campo o si resta a guardare: non possono esistere più le mezze misure, le parole vuote o gli intenti senza seguito.
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0 #12 David Maire 2012-11-07 16:50
concordo con moltissime delle parole espresse da Romano Baratta. Attualmente il mondo, le nazioni e l'umanità è in guerra, anche se non sembra, però lo è. siamo nell'era della guerra alle energie e alle risorse. La luce, oltre che essere arte, è anche energia e quindi relativi consumi e applicazioni tecniche. Quello che dovrebbero fare queste associazioni (purché siano coerenti e logiche nel promuovere arte e innovazione) è puntare a creare un range vastissimo di applicazioni in cui far lavorare i propri iscritti, in cui possono dare prova delle loro abilità e ottenendo risultati che facciano risparmiare il Paese................abbiate pazienza, io sono per l'estetismo, le 'belle cose da vedere', ma per come la vedo io, energeticamente , l'Italia è messa malissimo e l'unica via di salvezza è quella di coltivare e incentivare l'arte della luce SOPRATTUTTO in termini di efficienza e consumi energetici......quindi, i discorsi di 'eliminare la luce notturna' per risparmiare, secondo il mio parere personale, sono tutte una marea di stronzate inutili e che temporeggiano e basta. E soltanto una soluzione di ripiego, i soldi risparmiati verranno sicuramente dissolti in altre cose quando in realtà basterebbe avere il coraggio di ammettere di riversare in una situazione in cui non si ha il coraggio di ammettere che esiste sempre e soltanto una soluzione, quella della RAGIONE. Per il resto, compriamo nuclerare e gas all'estero, produciamo poca corrente elettrica. Provate a proporlo al governo.......fosse per me formerei tantissime persone dedite alla luce che possano anche soltanto far risparmiare 50 watt giornalieri a una famiglia. Rendiamoci conto che un'altissima percentuale di persone non ha la minima idea di quanti kilowatt si consumi in casa propria, non ha alcuna conoscenza di certe differenze della luce tra led, alogeni e altre tecnologie. ancora maggiormente persone non hanno minimamente conoscenza dei semplici e naturali benefici del 'colore' sulla luce; ogni giorno vedo vetrine, negozi, o qualunque altre attività illuminate con uno spreco e una noncuranza impressionante (oh, se fai il commesso e il rivenditore, di sicuro non dovresti essere la persona più adatta per illuminarti la vetrina, paghi un professionista e lo fai). Con tutta la gente che non lavora, perché queste associazioni non chiedono ai Comuni di reclutare studenti e professionisti per pulire tutti i vetri opachi e luridi dei centri storici e delle vie (basta guardarsi intorno, certi lampioni e vetri hanno così tanto sporco che probabilmente permettono rifrazione e riflessione della luce inferiore allo zero)....
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0 #11 davide deiola 2012-11-07 16:49
Lo sfogo (Il lavoro nel settore lighting) che dice Romano Baratta, io lo capisco appieno, una associazione deve tutelare gli interessi del settore, se il settore è " invaso" da non professionisti o da persone che pur di vendere un prodotto regalano il progetto luci (lui come io di questo lavoro ci si campa!) e dico di più ha paurosamente ragione, immaginate se un associazione o ordine di medici non intervenisse a tutelare la loro corporazione... rivedremmo in giro i "cialtroni"! stessa cosa peer le luci! E' pieno di gente che si sveglia la mattina e con un cad si inventa un progetto senza regole, tabelle, senza uno straccio di titolo e tantomento di competenza in materia. io mi sento dire "e ma io sono un artista.... e mi occupo solo della parte artistica." gli ho risposto OK pirla! stai a casa che non sai i danni che ai creato, come vedo ad esempio installare a naso nei musei o in alcuni luoghi artistici faretti senza correzione anti UV (e non mi venite a dire che non lo sapete il perchè!), quindi va da se, che il Baratta ha ragione, le aziende ed i privati prima di tutto dovrebbero contattare un professionista e compito delle associazioni non è solo promuovere la cultura della luce ma è quello di promuovere nel territorio colui colei che hanno capacita e qualita comprovate e non improvvisate
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0 #10 romano baratta 2012-10-30 17:13
Salve sig. Rossi,
non ha bisogno di presentarsi, almeno non per me.
La ringrazio innanzitutto per il suo intervento.
Sono concorde con lei per quanto riguarda la necessità e quindi la mancanza di un corso di studi universitario specializzato. In realtà c'era qualche anno fa, resso il Politecnico di Milano. Era n corso di laurea di specializzazion e all'interno di Disegno Industriale. Ma durò poco.. lo hanno soppresso.
Ci rimangono, come sa benissimo, i master che però non aiutano a rendere riconosciuta la professione del progettista della luce.
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