Intervista ad Alessandro Mayer - CLC |
Scritto da Romano Baratta | |
AUTORE CONTEMPORARY LIGHTING CONTEXT 2011 Alessandro Mayer nasce a Saronno (VA) nel 1966. Nel 1993 si diploma in Pittura, Accademia di Belle Arti di Brera, cattedra di Luciano Fabro, per poi riprendere seguire studi di filosofia più recentemente. Artista, gallerista e interior designer. Nel 1989 entra nella cerchia di artisti di Luciano Fabro presso la Casa degli Artisti di Milano in corso Garibaldi. Nel 1991 inizia la carriera espositiva con la mostra “come in uno specchio” presso il parco di Legnano. Sempre presso il Parco di Legnano nel 1992 espone nella “prima mostra immaginaria”. Dall’anno successivo lavorerà per diverse gallerie in altrettante città italiane, da Milano a Trieste occupandosi di arte relazionale e performativa. Per diversi anni è stato gallerista d’arte contemporanea a Milano. Negli ultimi anni, invece, si è dedicato al design come progettista d’interni di locali commerciali e abitazioni.
Ciao Alessandro. Quando ha avuto origine il tuo interesse per la luce e come si sviluppa la tua ricerca? E’ del 1993 un lavoro fortemente incentrato sul tema della luce “il museo del duemila” a Milano, anche se non centrale rispetto alle finalità del progetto. Un interesse specifico per la luce nasce in concomitanza con la progettazione di uno spazio commerciale nel ’95, da lì in poi ho accumulato una serie di progetti, la maggior parte mai realizzati, di lampade essenziali, filosofiche, a-funzionali, più rivolte al sistema dell’arte che al sistema dell’industria. Non so dire il motivo per cui sono parallelamente pervaso dal desiderio di progettare una luce, succede, insieme ad altre cose. Mi sono sempre piaciute le lampadine appese semplicemente con il cavo elettrico e le ho sempre usate. E’ importante che un oggetto sia portatore di valori e che comunichi la sua dimensione metafisica.
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